Distanti storicamente e culturalmente, Maurizio Landini e Emanuele Ferragina in questi giorni sembrano quasi parlare la stessa lingua. Diritti universali, la garanzia di un reddito minimo, una nuova visione del mondo del lavoro.
Innovare “senza chiedere il permesso a nessuno”. Non è cosa da corrotti o corruttori
Ilaria Bonaccorsi -
Solo libertà e libri. Libertà e tempo, libertà e possibilità di scegliere cosa leggere e poi cosa scrivere. Ecco i cardini della sua innovazione "che non chiede il permesso a nessuno".
“Lavorare meno, lavorare tutti”, non è una frase fatta. E’ la fusione inedita tra il teorico della decrescita felice che da anni va dicendo “lavoriamo meno per essere più felici” con il segretario della Fiom Maurizio Landini che dice “ma se non sono felice del mio lavoro non sono felice neanche fuori”.
Personalmente non colgo alcun trasformismo, non avevo mai creduto nella forza innovatrice né di Renzi né, più in generale, di questa ondata cattodem, deformazione del vecchio e caro cattocomunismo.
Violenza e paura. Quando il rifiuto sarà “collettivo” avremo fatto un bel passo avanti
Ilaria Bonaccorsi -
Nel giorno in cui Matteo Salvini, sostenuto da CasaPound, sceglie Roma per la sua manifestazione “Renzi a casa!” e fa salire sul suo palco Giorgia Meloni, i tedeschi di Pegida, i francesi del Bloc identitaire e tanta altra destra, Left mette in copertina un calciatore. Un calciatore che ha scritto un libro dal titolo Per l’uguaglianza.
Ogni volta mi chiedo cosa pensano i benpensanti. Quelli che non volevano gli immigrati, quelli che dicevano che dovevano stare a casa loro, quelli infastiditi dall’“invasione” quotidiana e da quella solo immaginata nella loro testa.
Left fa come l’indiano che si ribella, e va in piazza con la Grecia. Perché è vero che se cambia la Grecia, cambia l’Europa. È vero che se non c’è ben-essere non c’è democrazia.
Il terzo giorno resuscitò il sistema politico italiano. Gioiamo tutti al miracolo!
Adriano Prosperi -
Ancora una volta, questo teatro nauseante, prevedibile e interminabile ci ricorda che l’Italia non ha mai creato un proprio rituale laico per le successioni dinastiche e gli avvicendamenti istituzionali.
Il problema politico dell’umanità consiste nel mettere assieme tre momenti: l’efficienza economica, la giustizia sociale e la libertà individuale. Keynes lo scriveva già nel 1926. Bisogna capire cosa accade “sotto il pelo dell’acqua” e andare oltre.
Le rose danno il pane. Il pane e le rose danno la libertà. La libertà del proprio tempo lavoro e del proprio tempo libero come ci spiegavano bravi economisti alla festa di Left qualche tempo fa.