La co-presidente di Transform! Europe e componente della Fondazione Rosa Luxemburg parla della posizione della sinistra tedesca. «Nel programma del partito per le elezioni europee c'è la richiesta di fermare il riarmo e la militarizzazione della Ue, il rifiuto di una forza militare europea»
A Gaza si continua a morire. E i camion con i rifornimenti restano fermi a Rafah. A meno che non sia ripristinata la fornitura di aiuti, secondo gli esperti delle Nazioni Unite, ci sarà una carestia, la terza in vent'anni, dopo la Somalia e il Sud Sudan
Nell'ultimo anno il valore delle azioni dei produttori di armi è aumentato in media del 25%. Ma l'industria militare è in crescita da almeno due decenni
Mentre si riaffaccia l'ipotesi di un esercito comune e alcuni Paesi ripensano la leva militare, gli investimenti nella difesa europea sono sempre più massicci. E invece potrebbero esser utilizzati per un equo sviluppo globale e prevenzione delle crisi
Dopo l'arresto dei tre dei presunti mandanti dell’omicidio della attivista brasiliana e del suo autista appare sempre più evidente quanto fosse insopportabile per il Potere la grande capacità della esponente del Psol di mobilitare la popolazione contro la gentrificazione di Rio e le crescenti disuguaglianze
Il sociologo di origini ebraiche Zuckermann, che è uno dei maggiori studiosi di ebraismo e Shoah al mondo, è stato tacciato di antisemitismo per aver criticato il governo di Tel Aviv
Gli attentati in Afghanistan, insieme al drammatico attentato del Crocus City Hall, mostrano come il potenziale militare dell’IS-KP sia tutt’altro che ridotto. Il rischio è che dilaghi un fondamentalismo religioso, se possibile, persino più violento e isolazionista di quello talebano
Arrestate tre persone come presunti mandanti dell'omicidio della consigliera comunale di Rio de Janeiro e del suo autista avvenuto nel 2018. Fra i tre c'è anche l'allora capo della Polizia civile della città
Assedio e bombe. Cibo e aiuti umanitari bloccati da Israele, che accusa l'Onu di antisemitismo. A Gaza è ecatombe umanitaria. E il dramma è anche che non fa più notizia
Nessun diritto di replica agli studenti che all'Università di Napoli hanno protestato nei confronti del direttore di Repubblica accusato di aver sposato la propaganda di Israele. Anzi, sono stati etichettati come squadristi, violenti, intolleranti. È la democrazia sognata dal potere politico, mediatico ed economico, quella in cui il conflitto viene espunto o imbrigliato