Salah-Abdeslam-identikit
Le operazioni antiterroriste compiute ieri e questa mattina a Bruxelles, con un totale di 21 fermi, non hanno portato all'arresto di Salah Abdeslam, che la stampa belga ha definito «il nemico pubblico numero uno». Negli ultimi giorni se da un lato si è scatenata una vera e propria caccia all’uomo, dall’altro emergono sempre più particolari sulle vite dei terroristi prima e dopo la “riconversione” all’islam più radicale. Dettagli che segnano un’identikit comune fra i foreign fighters arruolati in Europa da Daesh
La guerra e la pace da proteggere, la paura e l'importanza dei piccoli gesti che aiutano a ritrovare la normalità. Una lettera da Parigi di Chiara Mezzalama
Il repubblicano in testa ai sondaggi nelle primarie giura che dopo l'11 settembe i New Jersey i musulmani festeggiavano. Gli rispondono i musulmani d'America via Twitter
Gli scatti di William Daniels, che vive a Parigi e che il giorno dopo gli attentati ha scelto di fotografare le facce dei parigini a Place de la Republique
Gli errori di Hollande, la necessità di stare uniti contro un nemico comune. Le parole dell'avvocato parte del Quartetto per il dialogo nazionale tunisino. Una piccola anticipazione dell'intervista che trovate in edicola
13-20 novembre: Dal panico allo Stade de France, all'assedio del Radisson a Bamako. Le foto di una settimana di terrore, dolore, solidarietà e venti di guerra
La pena capitale inflitta dopo pene corporali sulla base di una testimonianza di una persona che sostiene di aver sentito Raif Badawi bestemmiare. Il Paese si regge sugli stessi fondamenti politico religiosi che animano l'ISIS. Ma l'Italia ci fa affari d'oro vendendo armi usate per la guerra in Yemen (gli ultimi carichi sono partiti dopo la visita di Renzi a Riad)
Il commando si era presentato con auto targate corpo diplomatico. Intervenute forze speciali francesi e americane
La Camera Usa vota per non accogliere rifugiati siriani. L'Olanda propone una mini-Schengen. Se due mesi fa l'effetto mediatico delle foto tragiche aveva fatto costretto i governi a parlare di accoglienza, oggi siamo di fronte alla voglia di dimenticare le leggi e i diritti umani in cambio di più sicurezza. La stessa che non abbiamo ottenuto con le scelte di Bush dopo l'11 settembre