Nel Mediterraneo sale drammaticamente il numero dei naufragi. Il patto Ue sull’immigrazione è ambiguo: non rivede il trattato Dublino, punta sui rimpatri e respingimenti in Paesi che ledono i diritti umani. E le destre spingono sulla xenofobia in vista delle elezioni europee del 2024
Turchia, Libia, Tunisia, in terra, in mare, nel deserto... I morti che le navi non riusciranno più a salvare, incrociando all’infinito in acque richiuse. I morti senza bollettino di voto. I morti senza testamento, né sepoltura. Il nostro passato ignoto, la nostra nuova preistoria. Il nostro futuro non scritto
Così Giorgia Meloni si ritrova a pronunciare gli stessi concetti dell’ odiatissima Boldrini. Perché alla fine irrompe sempre la realtà
La giornalista, autrice del libro "Mal di Libia", parla delle speranze deluse di tanti giovani libici che dopo il regime di Gheddafi avevano sognato la democrazia. Fino all’attualità, con il Paese stretto tra una guerra civile a bassa intensità e le pressioni degli Stati europei
Un'ecatombe al largo del Peloponneso. Quei morti sono l'appendice dello sciagurato patto che l'Europa ha avuto il coraggio di festeggiare qualche giorno fa, fingendo di non sapere che nonostante il nome di "patto di asilo e immigrazione" sia semplicemente una strategia mortifera di respingimenti e morti conseguenti
Le prime indagini hanno escluso che i 15 migranti abbiano tentato di dirottare la nave, di sequestrare o aggredire il comandante e l’equipaggio
Il nuovo accordo sulla migrazione non supera il regolamento Dublino, prevede la solidarietà obbligatoria all'interno dell'Ue - e chi sgarra paga -, lascia liberi gli Stati di decidere se un porto è sicuro o no. L’Unione europea è disunita quando c’è da decidere se un’autocrazia è una democrazia. Un regalo per i sovranismi di casa nostra
La scelta di tornare interessa anche le giovani generazioni che, oltre a battersi in Italia per i loro diritti civili e politici, non dimenticano le propri origini e, come i genitori, si muovono tra le due sponde dell’oceano per studiare il mercato e progettare il rientro, che spesso è più difficile della partenza. In Senegal mancano consolidati percorsi di orientamento, informazione e formazione per progetti di imprenditoria per migranti di ritorno
La realtà delle migrazioni in un'Europa sempre più chiusa e ostile: è il filo conduttore della collettiva di grandi fotografi internazionali a Villa Altieri a Roma. Dove il 7 giugno viene presentato il V rapporto "Illuminare le periferie", uno sguardo sul ruolo dell'informazione, sempre sul tema dell'immigrazione
La nave era stata intercettata il 24 maggio dalle ong. Ma non è bastato. Quei migranti sono stati respinti e reclusi in un centro di detenzione libico, dove tutti i diritti umani sono violati