È stato stipulato un accordo tra ministero dell’Interno e Agenzia industrie difesa nell’ambito di un programma cofinanziato dall’Unione europea e dal governo italiano. Obiettivo: formazione, addestramento e riarmo della cosiddetta Guardia costiera libica contro i migranti che riescono a mettersi in mare
La crisi umanitaria al confine tra Polonia e Bielorussia è ancora irrisolta. Ma come spesso accade in questi casi i riflettori mediatici si sono spenti in fretta. Così succede che Varsavia blinda ancora di più la frontiera e Bruxelles non vuole più prendere decisioni
Un tempo il muro di Berlino e quello di Nicosia a Cipro erano eccezioni in Europa.
Oggi lungo i 9mila km di confine terrestre dell’area Schengen ci sono 12 recinzioni
per circa 1500 km. Al resto ci pensano Erdogan, i lager libici e le milizie di Tripoli
I migranti bloccati alla frontiera tra Polonia e Bielorussia sono figli dei conflitti nel Kurdistan, nel Pakistan, nell’Afghanistan tornato in mano ai talebani e aggredito dalla fame. Schiacciati dai giochi politici dei governi e delle ideologie. E Varsavia annuncia la costruzione di un muro di confine
Molte crisi migratorie sono conseguenza di conflitti. Combattuti con armi di frequente prodotte o in transito dall'Italia. Ma chi si oppone a questi traffici, come i portuali di Genova, rischia grosso
«Smonteremo la condanna in primo grado», avverte il legale dell’ex sindaco di Riace, Giuliano Pisapia. E anticipa la strategia che utilizzerà in appello per capovolgere «una sentenza lunare»
I quattromila migranti disperati che si trovano bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia sono usati come armi da fazioni in guerra tra loro. La loro disumanizzazione è ormai completata
Si chiamano Multi purpose reception and identification centers e sono finanziati con soldi dell’Unione europea. Nell’isola di Samos dovrebbero fungere da nuove strutture d’accoglienza per migranti. In realtà sono molto simili a centri di detenzione a cielo aperto
Da una parte Londra intensifica la strategia dei respingimenti nei confronti dei migranti che tentano di attraversare il canale della Manica. Dall’altra ha disperatamente bisogno di lavoratori stranieri, dopo che a causa della Brexit decine di migliaia se ne sono dovuti andare
L’Ungheria e altri undici Paesi a guida reazionaria e xenofoba vogliono impedire l’ingresso in Europa a chi fugge dal terrore dei talebani, chiedendo all’Ue fondi milionari per erigere muri. La risposta pilatesca di Bruxelles: niente soldi, semmai costruiteveli da soli