L'ultima tragedia, la morte di una bambina che con la sua famiglia era stata rispedita indietro, è la rappresentazione di un'odissea infinita. «Trattano i rifugiati come non umani», ha detto la sorellina di Madina
Sara Forcella, arabista e mediatrice culturale, racconta chi sono i giovanissimi migranti che ogni mattina nelle strade di Roma raccolgono le foglie. «Chiedere l'elemosina non piace a nessuno, così invece mantengono il diritto-speranza per una vita onesta»
I “deportati” messicani dagli Stati Uniti nell’ultimo anno sono oltre 60mila. Molti di loro erano arrivati con l’ondata migratoria degli anni 90. Ora sono costretti a vedere i propri familiari attraverso le fessure di un muro
Oltre alla Relazione della Commissione d'inchiesta parlamentare sul sistema di accoglienza vari studi dimostrano che i migranti arrivano senza malattie. È qui in Italia, anche nei luoghi di lavoro, che sono soggetti a varie patologie.
Sono ormai migliaia i migranti subsahariani espulsi dal grande Paese nordafricano per motivi razziali. Tra di essi anche donne e bambini. Vengono rispediti nei loro luoghi d’origine, attraverso il deserto, dopo rastrellamenti e soprusi di ogni tipo. Le drammatiche testimonianze di chi non è ancora stato preso e vive ogni giorno l’incubo del rimpatrio
Si chiama Lost&Found ed è un progetto work in progress. Ecco come due donne si mettono sulle tracce del passaggio di chi cerca una nuova vita e raccolgono non solo le povere cose che i migranti avevano portato con sé ma anche storie, testimonianze
«Stare qui è come stare in un prigione a cielo aperto». Cortei e proteste perché non riescono a raggiungere i parenti in Germania. È passato un anno da quando sono bloccati ad Atene. E intanto continuano a morire in mare anche se nessuno ne parla
Il ristorante Gustamundo sta sperimentando una particolare forma di integrazione: a tavola. A cucinare migranti esperti che poi incontrano i clienti e spiegano le loro ricette originali. Il ricavato delle cene solidali a Baobab Experience.
Nonostante l'approvazione della legge, la pratica del caporalato non è estirpata. Lo sostiene l'ultimo rapporto di Medici per i diritti umani sulla Puglia e la Basilicata: ecco come gli immigrati continuano a essere sfruttati
Si chiede verità e giustizia per le 53 vittime dell’8 ottobre. «Siamo stati speronati dalle navi tunisine», dicono i superstiti. In mare anche motovedette italiane che però, secondo i racconti, non si sarebbero avvicinate. Noamen Mvid, presidente della Lega per i diritti umani di Sfax: «Questo caso non deve cadere nell’oblìo»