Esprimere opinioni politiche non è roba per i portavoce M5s. Loro, devono solo obbedire alla rete. È l'ultimo post di Beppe Grillo, che minaccia sanzioni per chi non concorda i propri interventi con lo staff. Messaggio che sembra avere un destinatario preciso: Roberto Fico
Sinistra italiana dal 17 al 19 febbraio terrà a Rimini il suo congresso fondativo. Con le immancabile polemiche sul rapporto con il Pd. Arturo Scotto è uno dei dialoganti e ha annunciato la candidatura alla segreteria. Giura, però, che neanche lui vuole riallacciare con Renzi
Più si va avanti, più Grillo & Co collezionano strappi e dissidi. Ai quali lo staff pone rimedio elaborando nuove regole che dovrebbero aggiustare il tiro, ma che finiscono per aggiungere contraddizioni. Ed entrare in contrasto con l’ordinamento giuridico
Va rilanciato l'appello che Fabiano Antoniani, trentanovenne tetraplegico e cieco, rivolge a Mattarella chiedendo di sollecitare il parlamento sul fine vita. Ma di leggi civili da approvare ce ne sarebbero varie. E questa legislatura difficilmente sarà quella buona
Oggi, dalle 10 alle 19, si vota per decidere il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Palermo. Entrambi gli sfidanti, Salvatore Ugo Forello, fondatore di Addiopizzo e il poliziotto sindacalista Igor Gelarda, hanno firmato la clausola dei 150mila euro. Nel frattempo i periti confermano: tutte le false le firme raccolte per le scorse amministrative
Incarichi, poltrone, consulenze. Il caso delle dimissioni in Rai di Verdelli è per molti il primo sintomo di una crisi del potere renziano. Ma non è proprio così. Il governo fotocopia, con tutte le sue incognite, è ancora un Renzi bis senza Renzi
Contrasto delle migrazioni “irregolari”, gestione dell’ordine pubblico e repressione del dissenso. Con Marco Minniti al Viminale si annuncia un giro di vite alla vigilia di importanti appuntamenti come il G7 a Taormina e le elezioni politiche
Sergio Staino al Nazareno con Matteo Orfini
L'Unità pare chiuderà (ancora). Il Partito perde iscritti (ancora). Le due cose sono ovviamente legate. E, con tutte le attenuanti del caso - la crisi dei giornali, la crisi dei partiti - le responsabilità sono politiche
Dopo il 4 dicembre in molti invocavano i referendum di primavera della Cgil come l'occasione per dire un altro no alle politiche del governo. Ma la Consulta ha ammesso solo due quesiti su tre. Che restano però un'occasione da non sprecare. Ne parliamo con Pippo Civati
La Corte respinge il quesito sul jobs act. Il governo brinda - e punta a evitare anche quello superstite sui voucher - e le opposizioni parlano di sentenza politica. In realtà, però, era più una sentenza annunciata