Lo scrittore esiliato in Olanda parla della rivolta del popolo iraniano: «Non si può ottenere nulla con la violenza. I giovani lo sanno, a differenza dei mullah, che non capiscono nulla di arte, stuprano e uccidono»
Alla scoperta del patrimonio culturale dei berberi che celebrano Yennayr, il Capodanno, 13 giorni dopo rispetto al calendario gregoriano. Un popolo che continua a lottare nei Paesi nordafricani per i propri diritti
La maggioranza degli inglesi e dei gallesi non è più credente. In Europa e America, ma anche in Asia e Africa, numerosi indicatori segnalano una diminuzione inesorabile dei credenti. E la religione cristiana attrae sempre meno giovani
L'architetta e attivista pakistana da anni coinvolge le donne delle aree rurali nelle tecniche di costruzione. Dopo l'alluvione che ha messo in ginocchio il Paese, il suo impegno per aiutare la popolazione è quello di rendere le persone indipendenti. «Con un modello diverso - dice - dalla beneficenza coloniale occidentale»
Secondo l'Istat, 1 milione e 382mila bambini in Italia vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni in uno stato di povertà relativa. Il fotografo Riccardo Venturi ha percorso la penisola realizzando un racconto per immagini su alcuni di loro. «C'è un diffuso senso di solitudine - dice - ma anche una gran voglia di mettere in discussione la realtà proposta dagli adulti»
Buscaglione aveva un genio per lo swing. E oggi Roy Paci lo fa rivivere in uno spettacolo travolgente con Matthias Martelli, diretti da Arturo Brachetti
«Andando a cercare negli archivi quelli che nei giorni della marcia erano sempre con Mussolini si trovano i nomi Falk, Agnelli, Pirelli», racconta lo storico e giornalista. Il gruppo dirigente di Confindustria si schierò col duce
Intervista alla cantautrice che stasera alle 21 sale sul palco del teatro fiorentino per l’anteprima nazionale di "She, elle, lei – voci di acqua e di terra, suoni di mare e di sabbia". Con lei Almar’à e l’Orchestra di Piazza Vittorio
«La speranza per l'Iran viene da questi ragazzi che non accettano più che la loro identità venga cancellata», dice l'autrice di "Leggere Lolita a Teheran". E aggiunge: «La prima cosa che un regime totalitario fa è confiscare la tua storia, crede di poterti privare della tua identità per imporre la sua legge, le sue prediche su di te. Non a caso il primo target dei regimi sono le donne, le minoranze, chi esprime una cultura differente»
«Il caso Rupnik non deve essere trattato secondo gli stili discorsivi cari alla cronaca scandalistica. È fondamentale che sia invece messa in luce la struttura che permette tali abusi, che li copre con l’omertà, che per secoli è stata complice, se non prima responsabile. È la struttura misogina gerarchica clericale che inferiorizza donne e laici, considerandoli a “propria disposizione”»