Il cinismo della Spagna che rispedisce i profughi nei loro Paesi in guerra. E fa finta di niente
Marina Turi -
Il caso vergognoso dei rimpatri forzosi imposti a cittadini maliani dalle Canarie attraverso la Mauritania
Il film del regista coreano Bong Joon-ho ha vinto quattro premi Oscar tra cui quelli per il miglior film e la miglior regia. Un racconto originale sul conflitto di classe
Prima o poi riconosceremo l'enorme valore civile ai portuali di Genova che ostinatamente sembrano essere gli unici a cui interessi davvero il rispetto della Costituzione e il rispetto della pace che ogni nazione (a parole)...
Il nostro Paese è all’avanguardia nel campo normativo per quanto riguarda la prevenzione e la condanna dei delitti nei confronti delle donne. Ma ciò non scalfisce minimamente l’ondata omicida. Perché il problema è culturale e psichiatrico, non giuridico
No, no, niente pagelle sui cantanti in gara e nessun articolo sull'abbigliamento degli ospiti. La nota davvero stonata di Sanremo la cita Peppe Vessicchio, storico volto direttore d'orchestra a Sanremo, che in un'intervista a Repubblica...
Lo sguardo sensibile, lungimirante e inclusivo delle donne sulla politica e sulla società è ciò che può dare nuova linfa alla sinistra. Lo dimostrano tante esperienze concrete che stanno prendendo corpo in giro per il...
Abbiamo incontrato Kshama Sawant, la giovane immigrata indiana eletta a Seattle per Socialist Alternative dopo aver battuto il candidato del ceo di Amazon, Jeff Bezos. «L’approccio di Sanders alla lotta di classe è l’unico serio antidoto al regime reazionario di Trump»
Il governo spagnolo ha aumentato del 5,5% il salario minimo: era uno dei più bassi in Europa, l'aumento porta la remunerazione a 950 euro per 14 mensilità. L'ambizione del governo, che nei giorni scorsi aveva...
Un nuovo stupido razzismo, questa volta contro i cinesi, attraversa il Paese che non riesce a isolare l'ignoranza
Chi vince può sperare in una vita migliore, chi perde, e capita quasi sempre, perde tutto. I migranti che tentano la rotta balcanica chiamano “the game” questa loro “avventura”. Sono gli afghani, pakistani e siriani che prima entravano dall’Ungheria e che da due anni sbattono contro i muri innalzati da Orban













