Il parere del presidente della Carta di Roma Valerio Cataldi sul linguaggio usato dalla politica nei due mesi di campagna elettorale. E che i media riproducono acriticamente
Si chiamano Pettirossi, sono studenti e giovani appassionati di politica. In dialogo con coetanei di varie forze di sinistra lanciano una scuola di formazione. In chiave nuova
«Kirchensteuer», è così che viene chiamata in Germania la tassa sulle religioni. Una tassa odiosa per il cui recupero la legislazione tedesca prevede un meccanismo estremamente efficiente nell’attivare una procedura di infrazione qualora ci si...
Il fiume di denaro dei contribuenti verso la Cei ha dato vita «a un rafforzamento economico senza precedenti della Chiesa italiana» scrive la Corte dei conti. Il tutto è favorito da un meccanismo fondato sull’inganno che tra i vari beneficiari la favorisce spudoratamente
Tre dichiarazioni a caso: "È tutto sotto controllo  è tutto tranquillo non c'è problema alcuno" con la nave Aquarius. Andrà in Spagna? Gli hanno chiesto i giornalisti. "Certo non è che adesso possono anche decidere dove cominciare...
«La nave Aquarius andrà in Spagna. Ora è in Italia, andrà in Spagna». Con queste parole il ministro dell'Interno Salvini, a metà pomeriggio di giovedì 14 giugno, ha liquidato la sorte dei 106 migranti in...
Spaventati, disorientati, resi ansiosi da «un uso sofisticato della tecnologia digitale e una narrativa semplificata che dipinge l’immigrazione come un’invasione». È l’atteggiamento degli italiani di fronte ai migranti, che emerge da una ricerca di Amref. Ve la proponiamo in anteprima
Le ragazze ridotte a schiave e costrette a prostituirsi avevano gridato alla libertà. Ma il percorso di emancipazione è lungo e difficile, come dicono gli operatori che le seguono
Il fiume di denaro dei contribuenti verso la Cei ha dato vita «a un rafforzamento economico senza precedenti della Chiesa italiana» scrive la Corte dei conti. Il tutto è favorito da un meccanismo fondato sull’inganno che tra i vari beneficiari la favorisce spudoratamente
«Bisogna superare l’idea di aiuto specifico per il migrante» dice il sociologo dell'università di Padova Stefano Allievi. «Va aiutato in quanto persona in difficoltà al pari di altre che vivono situazioni di disagio». Altrimenti si crea un cortocircuito e viene percepito dalle classi deboli come un usurpatore