Aveva poco più di vent'anni e venne aggredita con il coltello dal fidanzato. Da allora la sua vita è cambiata. Ecco la storia del ministro svedese che fa litigare tutti e non ha timori reverenziali né con l'Arabia Saudita né con la Turchia. Perché i diritti umani vengono prima del business
Cosa c'è di meglio che essere invitate da un uomo ad una manifestazione contro la violenza sulle donne? Quest'anno per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne Non una di meno, Arci... hanno organizzato un...
Il gioiello architettonico inaugurato alla presenza del principe bin Zayed e del presidente francese Macron nasce sulla base di violazioni dei diritti umani. Ma Parigi e l’Occidente chiudono un occhio: troppi gli interessi economici in ballo
Vengono dall’Est Europa e dal Sud America e hanno una storia in comune: le molestie, le violenze sessuali e psicologiche da parte dei loro assistiti o datori di lavoro. La sociologa Chiara Saraceno: «Il lavoro domestico abbandonato dalle politiche pubbliche»
I dati su abusi, molestie e femminicidi descrivono un Paese inerte e insensibile a questi crimini. “Non una di meno” torna in piazza con una proposta forte e concreta di lotta contro ogni discriminazione che sorpassa a sinistra le promesse della Boschi
Aveva 16 anni quando venne arrestata nel Tennessee per aver sparato al suo aggressore. Niente legittima difesa per lei, ma solo il carcere. Ora c'è una grande mobilitazione per farla liberare ma la sua storia dimostra quanto l'America sia invasa dai pregiudizi contro le donne
Badanti e colf lottano per affermare i propri diritti contro lo sfruttamento e il razzismo della classe medio alta bianca. «Violenze sessuali anche da parte di uomini della sinistra», racconta Valeria Ribeiro Corossacz, antropologa, autrice di ricerche tra le lavoratrici e le sindacaliste
Il nostro Paese a partire dagli anni 80 ha scelto la politica della segregazione con l'istituzione dei campi nomadi. Dietro c'è lo stigma dello zingaro nomade. Intanto anche il Commissario per i diritti umani Ue ha bacchettato l'Italia
Era l’ultimo grande accusato del tribunale dell'Aja per crimini di guerra nella ex Jugoslavia. Aveva l’obiettivo di creare uno Stato serbo etnicamente puro
«Stare qui è come stare in un prigione a cielo aperto». Cortei e proteste perché non riescono a raggiungere i parenti in Germania. È passato un anno da quando sono bloccati ad Atene. E intanto continuano a morire in mare anche se nessuno ne parla