Al congresso di Lipsia la sinistra tedesca alle prese con due posizioni: quella solidale e dei “confini aperti” di Katja Kipping
e quella più conservatrice e di chiusura di Sahra Wagenknecht. Alla fine di un acceso dibattito prevale la linea progressista
In Kashmir sangue e giornalismo, di nuovo. Giovedì è morto Shujaat Bukhari, il reporter ed editor del quotidiano in lingua inglese Rising Kashmir.
È stato ucciso da uomini a volto coperto che hanno aperto il fuoco...
«La nave Aquarius andrà in Spagna. Ora è in Italia, andrà in Spagna». Con queste parole il ministro dell'Interno Salvini, a metà pomeriggio di giovedì 14 giugno, ha liquidato la sorte dei 106 migranti in...
La resa è arrivata. Il “sogno georgiano” è finito. Il premier Giorgi Kvirikashvili lascia la carica. “Se le mie dimissioni saranno utili al Paese, non ci penserò un secondo a presentarle” ha detto il 13...
Le minacce alle donne nigeriane vittime di tratta, nonostante l’editto che le libera dal giogo dei riti juju
Tania Careddu -
Le ragazze ridotte a schiave e costrette a prostituirsi avevano gridato alla libertà. Ma il percorso di emancipazione è lungo e difficile, come dicono gli operatori che le seguono
La brigata Joyce sbarca in Irlanda, per festeggiare l’Ulisse e il Finnegans Wake. Performatività, mito, linguaggi, musica sono i punti cardinali di questo grande artista capace di parlare a generazioni future, lanciando un messaggio lungimirante di emancipazione
Da Helmand a Kabul la strada è lunga 700 chilometri. La percorreranno tutta senza cibo o acqua nelle ore diurne. Marceranno dalla provincia sotto il controllo dei talebani, fino alla capitale afgana, dove sperano di...
Bosnia e Montenegro. Poi Croazia, Serbia, Slovenia. Ma ora anche l'Albania. Balcani uniti contro i rifugiati. Ad est il tango delle reciproche accuse per la nuova crisi migratoria è cominciato. Intanto, in arrivo da Medio...
È un idolo perché «ha sofferto come noi», dicono per le strade del Cairo. Il fuoriclasse del Liverpool, simbolo di riscatto per un intero Paese, è protagonista di un’opposizione “discreta” al regime di al Sisi, con ingenti donazioni ma anche con pubbliche denunce
Intenzionalmente o meno, da oltre sei anni l’Onu ha un ruolo determinante e non molto neutrale nel conflitto siriano. Prima con gli aiuti umanitari, poi con i negoziati di pace e ora con la ricostruzione che è il nuovo grande affare per il regime di Damasco












