Sei morti a Damasco nei pressi della Fiera internazionale. L'ennesimo attacco in Siria, dove la guerra continua a uccidere nel disinteresse della comunità internazionale
Dagli attentati del 2004 a Barcellona, ecco come è cambiato in Spagna il fronte jihadista
Left Redazione -
Tredici anni fa l'attentato del gruppo islamico combattente del Marocco. La miccia fu la guerra in Iraq a cui partecipava anche la Spagna. Ora le carceri si sono riempite di terroristi islamici e almeno 170 spagnoli sono andati in Siria come foreign fighters
Ad oggi gli attentati terroristici nel 2017 sono 866 e hanno provocato 5.225 morti circa. Guardate dove. Smonta ogni narrazione tossica contro lo Ius Soli.
Ci sono 200mila persone nelle carceri di Assad ma la comunità internazionale non riesce più ad avere uno sguardo complessivo sulla tragedia siriana. Intanto i civili continuano ad essere stretti nella morsa fra dittatura e attacchi dell'Isis
Il coordinatore di Medici senza frontiere: «Scappare dalla città è difficile, tra mine e ordigni improvvisati»
Il potere è nelle mani di pochi ricchi dice Luis Sepúlveda a Left. E avverte: la giustizia sociale è un diritto che si ottiene con uno sforzo collettivo, per conquistarla si vive lottando.
In Siria, quando finirà il conflitto, la pacificazione nazionale non può che passare per l’uscita di scena di entrambi gli artefici della devastazione: il regime di Assad e i fanatici dell’Isis
Le radici del Jihad indagate dallo studioso Meir Hatina: L'ebraismo adottò il concetto di una lotta contro il male in nome del monoteismo. La cultura greca introdusse in questa ideologia l'immagine del filosofo ascetico. Il Cristianesimo poi creò il modello dell'uomo di fede guerriero.
L’attentato a Barcellona rivendicato dall’Isis. Uccisi nella notte cinque terroristi
Left Redazione -
" Barcellona è una città di pace", aperta al mondo e solidale", ha scritto il sindaco di Barcellona Ada Colau su twitter, ribadendo che la città non chiuderà le porte dopo questo drammatico attentato terroristico
«Solo qualità e approfondimento salvano i giornali». Parla Mark Thompson, il giornalista che ha rilanciato il New York Times
Simona Maggiorelli -
«Inchieste, approfondimento, i lettori chiedono informazione seria. L'intrattenimento non produce profitto, c'è troppa concorrenza e alla fine finisci solo per riciclare spazzatura», racconta a left il giornalista e amministratore delegato del New York Times