A fare la differenza non è stata la forza del vincitore, ma la disillusione prodotta da un sogno liberale che non ha mai saputo diventare realtà
Venti Paesi dell’Unione europea decidono di firmare una dichiarazione di condanna contro il divieto costituzionale del Pride imposto dal governo ungherese e l’Italia si chiama fuori
È l’ennesimo colpo basso al diritto d’asilo, travestito da “efficienza” e “razionalizzazione”. In realtà è solo disumanità legalizzata
Aveva promesso la pace come si promette una svendita e ora cerca un’uscita di scena che non puzzi di disfatta personale
Attrarre in Europa, e in Italia, i ricercatori Usa colpiti dai tagli di Trump non sarebbe solo una grande occasione di rilancio e sviluppo della cultura e della ricerca d’eccellenza. Invertirebbe una tendenza che minaccia seriamente il futuro del nostro Paese. Ne parliamo con Alessandro Foti, ricercatore al Max Planck Institute di Berlino e autore del libro Stai fuori!
Come reazione a chi impone una visione guerrafondaia e discriminatoria della società è il momento di tornare a investire massicciamente in ricerca, potendo oltretutto attrarre ricercatori e scienziati intenzionati ad andarsene dagli Stati Uniti.
Nel tempo dei populismi e dei nazionalismi di ritorno, ricordare la Resistenza significa scegliere da che parte stare. Ventotene non è un ricordo: è un’urgenza politica, oggi più che mai
Il risultato del bilaterale? Più acquisti di armi e di gas dagli Usa, niente tasse alle big tech, meno diritti. E questo non è che l'inizio
L’Europa che vogliamo non è quella che va verso il riarmo e la guerra e nemmeno quella neoliberista ma quella, disattesa più volte, dell’equità e dell’inclusione
Il Regolamento della Commissione Ue che dovrebbe sostituire la Direttiva 115 sui rimpatri, inasprisce ancor di più le vergognose condizioni imposte dal 2008 ai migranti che riescono ad arrivare nel Vecchio continente