Fotografie, dipinti, sculture sono fondamentali nella costruzione e decostruzione degli stereotipi e quindi dei presupposti di ogni forma di violenza. Ma l’arte pubblica italiana si muove in un orizzonte retrogrado: basti vedere i monumenti ai personaggi femminili
Trent’anni fa la legge che ha definito le cooperative sociali, un universo di oltre 16mila imprese e circa mezzo milione di lavoratori. «Noi mettiamo insieme produzione, lavoro e solidarietà. È questo il vero sviluppo», dice la presidente di Legacoopsociali
Una mostra a Milano organizzata dalla Casa della memoria in occasione del centodecimo anniversario della criminale campagna di Libia. Una storia di violenze, razzismo, deportazioni e campi di concentramento. Realizzati ancor prima dell’avvento del nazifascismo
«“Gli abbiamo fatto le strade” va insieme alla retorica degli “Italiani brava gente”» racconta lo storico, autore di un nuovo saggio sul nostro ignominioso passato coloniale. «Quella narrazione è il tentativo di dare dignità a un’"avventura" imperialista, che sul piano pubblico non c'è stata»
«La velocità con cui sono stati prodotti i vaccini anti-Covid deriva da trent’anni di ricerca nella lotta contro il cancro» dice Michele Maio, direttore del Centro di immunoterapia oncologica al Policlinico di Siena. E racconta quali scenari si aprono ora contro i tumori
In quasi due anni di pandemia i media si sono occupati dei ragazzi e dell’infanzia descrivendoli più come probabili diffusori della malattia che come possibili pazienti.
Il punto è che in parte rischiano anche loro conseguenze gravi per l’infezione da Sars-Cov-2
Trasporti, servizi idrici, raccolta differenziata, e altro ancora. Con il ddl Concorrenza il governo vuole sottrarne la gestione ai Comuni per metterla nelle mani di privati. Riguardo l’acqua pubblica è un nuovo oltraggio al referendum del 2011
Un tempo il muro di Berlino e quello di Nicosia a Cipro erano eccezioni in Europa.
Oggi lungo i 9mila km di confine terrestre dell’area Schengen ci sono 12 recinzioni
per circa 1500 km. Al resto ci pensano Erdogan, i lager libici e le milizie di Tripoli
I migranti bloccati alla frontiera tra Polonia e Bielorussia sono figli dei conflitti nel Kurdistan, nel Pakistan, nell’Afghanistan tornato in mano ai talebani e aggredito dalla fame. Schiacciati dai giochi politici dei governi e delle ideologie. E Varsavia annuncia la costruzione di un muro di confine
Lo sconcerto e la disperazione dei profughi ammassati al freddo, senza acqua e cibo, alla frontiera tra Polonia e Bielorussia. Molti di loro sono donne e bambini in fuga da conflitti. «Qui - raccontano - ogni tipo di aiuto viene ostacolato e vietato». Perché l’Europa compie crimini come questi?













