Le richieste degli stabilimenti balneari a rischio crisi e le difficoltà dei piccoli comuni nel sorvegliare gli arenili non in concessione hanno portato diversi enti locali ad ipotizzare un loro passaggio nelle mani nei privati
Rispetto al 2018 è triplicato il numero di chi non si può permettere un periodo di vacanza: sono 24 milioni, il 55 per cento degli italiani adulti. Persiste la paura del contagio ma pesano soprattutto i problemi economici o la necessità di lavorare nei mesi estivi
Anni di autorizzazioni selvagge di diverso colore politico hanno consentito l’“occupazione” di coste e spiagge alimentando speculazioni senza precedenti. E con il pretesto della valorizzazione l’Italia è diventata la nazione che ha cementificato vista mare più di chiunque altro in Europa
Viaggiare è un'esigenza umana fondamentale che per essere preservata ha proprio bisogno di una nuova dimensione di responsabilità, di un nuovo rapporto tra locale e globale.
Il governo ha due strade davanti a sé. Fare un provvedimento serio di emersione dal lavoro nero per gli stranieri. E si può fare subito con il contributo del Parlamento quando il decreto sarà convertito in legge. Oppure scrivere l’ennesima pagina di teatro sull’immigrazione
Pian piano riaprono i musei. Se da un lato la pandemia ha mostrato la fragilità della gestione del sistema culturale, dall’altro è chiaro che si può ripartire soltanto dalla cura del paesaggio, delle città e dei centri storici
Dai romanzi alla militanza culturale. Quello della scrittrice nata in Italia da genitori somali, è un lavoro costante sulla memoria di un Paese che negli anni Trenta «divenne un mostro coloniale che perpetrò violenze indicibili in Africa»
Dal Cilento arriva una proposta per rendere possibile la didattica in presenza. La preside Maria De Biase: «Sfruttiamo gli spazi esterni per realizzare aule didattiche ambientali»
La fase dello scampato pericolo sarebbe quella in cui gran parte delle patologie psichiatriche indotte dall’isolamento si manifestano con particolare intensità. La storia insegna che le misure di quarantena collettiva sono purtroppo associate a un aumento del rischio suicidario
Dopo aver disquisito a debita distanza su cosa fosse “bene” o “male” per Taranto, il Covid-19 ci porta ad affrontare lo stesso problema dei suoi cittadini. Mantenere invariato il tenore di vita rischiando l’esistenza nostra e dei nostri cari, o ripartire da dove eravamo rimasti prima di diventare “moderni”?