L’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni, del corpo e della mente. Ma, se non si hanno le idee chiare, ci si può confondere e scambiare questo processo fisiologico con un cambiamento che accade quando l’adolescente, che si sta ammalando o si è già ammalato di schizofrenia, mostra sintomi che lo rendono a volte irriconoscibile agli occhi degli altri
Il fisico e divulgatore Al-Khalili parla dell’importanza di superare i pregiudizi nei confronti del metodo scientifico
Quale ruolo gioca l’islam nella società iraniana? Cosa caratterizza la rivoluzione delle donne e dei giovani? A partire dai lavori dell’antropologa incarcerata per tre anni dal regime, un’analisi approfondita su cosa sta succedendo nella Repubblica islamica
La regista e attivista brasiliana Christiane Jatahy porta al Piccolo di Milano il suo nuovo lavoro Depois do silêncio che conclude la Trilogia dell’orrore. Qui parla della dimensione politica del suo teatro e dei nodi storici irrisolti del Brasile riguardo la discriminazione delle donne e delle minoranze
Provengono dai Paesi che oggi sono in guerra, Russia, Ucraina, Bielorussia, e da anni vivono e lavorano in Italia. Dopo l’aggressione di Putin hanno creato una associazione, Donne for peace, per dare sostegno logistico e non solo ai profughi giunti nel nostro Paese
Melania G. Mazzucco in "Self portrait” dà voce alle artiste che nel corso dei secoli sono state annullate o a stento tollerate da padri, mentori e maestri. «Perché avrebbero sovvertito il mondo», dice la scrittrice
Il progetto di rigenerazione urbana attorno alla Stazione Tuscolana a Roma prevede lo sgombero di un luogo che rappresenta un’esperienza pluriennale di cittadinanza attiva a livello culturale e sociale
Gli “architetti-poeti”, per dirla con Jean Nouvel, potrebbero aiutare a ripensare in modo critico i meccanismi che regolano lo sviluppo delle città, troppo legati ad aspetti di tipo utilitaristico ed economico
C’è un’idea di fondo che pesa come un macigno su uno dei principali obiettivi del Pnrr. Ed è un problema culturale, di visione antropologica. Perché se da un lato “in nome dell’Europa” viene proposta la libertà di impresa, dall’altro questa è da limitare perché ci sarà una inevitabile corruzione diffusa
Nei progetti selezionati per il Piano nazionale di ripresa e resilienza non viene data adeguata importanza alla qualità architettonica. E non c’è traccia della partecipazione attiva della cittadinanza. L’insieme degli interventi appare come un grande piano di rammendo, senza una visione complessiva di ciò che serve al territorio