Senza la garanzia che il vaccino diventi accessibile a tutti è impensabile vincere la pandemia. Il Comitato nazionale per la bioetica: «Almeno nelle fasi più drammatiche della pandemia andrebbe prevista la sospensione dei brevetti»
I ghiacciai che arretrano, le api che rischiano di scomparire, il vino che a breve potremmo non riuscire più a produrre. Sono le conseguenze inquietanti del cambiamento climatico nel nostro Paese, il più colpito dalla crisi ambientale in Europa. Un fenomeno provocato non solo dall’inquinamento di trasporti e fonti energetiche, ma anche (e soprattutto) dall’agricoltura e dall’industria alimentare. Come emerge dai due nuovi libri di Fabio Ciconte e Stefano Liberti
Per contrastare la pandemia i Paesi ricchi si sarebbero già garantiti 6 miliardi di dosi per un miliardo di cittadini. Così ad altri 92 Paesi meno facoltosi rimarrebbero solo 500 milioni di dosi per 4 miliardi di persone. Contro questa prospettiva inaccettabile e per spingere Bruxelles a rendere vaccini e trattamenti anti-Covid19 un bene pubblico mondiale è partita una raccolta firme europea
Gravi violenze fatte passare per liti in famiglia, sconti di pena per mariti stupratori, donne trattate come provocatrici e bugiarde sia al momento di prendere in carico la denuncia che in tribunale. La cosiddetta vittimizzazione secondaria resta un grave problema - non solo culturale - da risolvere
Vale la pena di leggere le parole del professor Andrea Crisanti sui «dati di efficacia e di sicurezza» da mettere a disposizione della comunità scientifica
Il fatto che ci siano più vaccini in arrivo è importante per tante ragioni. Non ultima perché ogni antidoto potrebbe essere più efficace in un certo gruppo di popolazione: anziani, bambini, immunodepressi, etc. Ma non c’è ancora la garanzia che sia distribuito a tutti
Ne abbiamo sentite di tutte. E non solo da adepti della setta complottista QAnon che straparlano di dittatura sanitaria perché il Covid, a loro dire, non esiste. Non solo da esponenti della gerarchia ecclesiastica che...
Ottimista ma prudente. Così il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano nel raccontare a Left cosa lo convince e cosa no riguardo i farmaci e i vaccini di cui si sente tanto parlare in questi giorni.
Fin dall’inizio della pandemia in cima all’agenda della leadership cinese c'è stata la produzione di un antidoto sicuro ed efficace contro il Covid-19. Il cui sviluppo - ora a un passo dal risultato finale - è andato di pari passo con i meccanismi di prevenzione e controllo per contenere i contagi
È uno dei temi cruciali del momento, se ne parla molto ma in modo frammentato. Perché sia davvero al centro della riflessione pubblica, dalle scuole alla politica, occorre far comprendere che la tecnologia è un prodotto umano che può essere plasmabile, scrive il docente universitario, tra i curatori della Biennale Tecnologia che si svolge online fino al 15 novembre