«Il punto è che se non si mette un’ancora, non si dà un timone, non si traccia una linea di navigazione, finisce che tutto è uguale a tutto. Che poi è la mia grande paura». Intervista a Enrico Mentana, dopo il boom del caso “webete”
Dice Renzi che la riforma costituzionale per cui si voterà al prossimo referendum (se ci faranno il piacere di comunicarci la data) in effetti avrebbe potuto essere scritta meglio. Non solo: assicura che la riforma...
Da Ventotene, isola di deportati antifascisti, si progettano nuove deportazioni di profughi in Africa. Dalla portaerei Garibaldi, nave da guerra a capo dell’operazione militare Eunavfor Med, tre leader europei in cerca di legittimazione popolare confermano la...
Ho sperato che fosse uno scherzo. Ho pensato che con questa orda di webeti (figli di quella stessa televisione che ora li percula) qualcuno avesse avuto la trovata di mettere in piedi una falsa campagna...
Se davvero come dice il vicepremier tedesco il Ttip è giunto al capolinea, ci sarebbe da stappare bottiglie: sarebbe un raro segno del gioco delle oligarchie che si inceppa
Se si riuscisse a spostare la discussione dalle razze alle regole allora non ci sarebbe spazio per gli avvoltoi o per gli xenofobi
Maglie nere, passo marziale e coltellino alla cinghia dei pantaloni. Ad Asotthalom, al confine tra la Serbia e l’Ungheria di Viktor Orbán, una squadra paramilitare di “buoni cittadini” dà la caccia ai profughi. In attesa del referendum anti migranti del 2 ottobre
Nella notte la folla di cittadini turchi senza armi ha circondato i carri armati, costretto i militari ad arrendersi, riportato Erdogan al potere. Come è fallito il colpo di stato dei militari in Turchia. E che accadrà ora.
Torniamo in Medio Oriente, nello Yemen che vive una tregua fragile, dopo una guerra spietata. A Kobane, tra i bambini scampati al dominio del Daesh. E poi in Turchia, con un fumettista, Claudio Calìa, in viaggio verso il paese curdo...
Presidenziali Austria, ballottaggio da rifare. L’ha deciso la Corte Costituzionale
Giacomo Pellini -
La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso del Partito delle libertà austriaco, che ha contestato il voto per «presunte irregolarità». Sotto accusa il voto per corrispondenza, scrutinato prima dell'arrivo dei garanti. Sentenza storica per l'Austria