Alla XVII Biennale architettura di Venezia si affronta la sfida di immaginare luoghi inediti, in cui risolvere le crescenti disuguaglianze economiche e tensioni politiche
Un equilibrio tra architettura costruita, installazioni sperimentali e progetti di ricerca. È il percorso più interessante offerto dalla Biennale architettura di Venezia curata da Hashim Sarkis. Il padiglione Italia è caratterizzato da un gran numero di espositori divisi in una ventina di “comunità resilienti”
Se le ateniesi erano chiuse nei ginecei, le spartane potevano muoversi e fare sport ma la loro identità di donna veniva ugualmente negata. Ne parla Eva Cantarella nel suo nuovo libro che racconta la vita ad Atene e a Sparta dove parimenti l'educazione dei giovani era basata sulla pederastia
Il ritrovamento di alcuni eccezionali reperti nel sito di Sanxingdui non solo riscrive la storia della civiltà cinese ma anche riflette l’importanza che il governo di Pechino dà all’archeologia, intesa come strumento di narrazione dell’influenza che la Cina avrebbe avuto sulle altre culture
L’architetto, a cui il MAXXI dedica un’ampia retrospettiva, considerava lo spazio urbano come orizzonte e destino dell’architettura. Le sue idee e la sua poetica costituirono una via d’uscita alla crisi della ricostruzione postbellica
L’occupazione del teatro Odeon a Parigi ha dato il via a un ampio movimento di protesta. E le rivendicazioni dei lavoratori del settore culturale si sono estese ad altre categorie che vivono in una condizione precaria. E a cui il l’Eliseo non è riuscito a dare risposte
E se d’un tratto cessassimo di fare musica? Senza note e canto, senza teatro e arte come sarebbe la nostra vita quotidiana? Di fronte al muro di incomprensione alzato dalla politica gli artisti incrocino le braccia per rendere tangibile ed evidente quanto l’arte sia essenziale
A cosa serve l’arte? A intrattenerci? A farci svagare? A «farci divertire» come ebbe a dire l’ex presidente Conte con una uscita infelice? È il giacimento da sfruttare (da bruciare quindi) come diceva De Michelis...
Da oltre un anno il mondo dei lavoratori dello spettacolo riceve dal governo risposte inadeguate. Quasi come se oltre 300mila persone non esistessero. Ma questo le ha spinte a organizzarsi e a elaborare una riforma che definisce nuove tutele e strumenti per rilanciare il settore
Funzioni religiose sì, eventi culturali no. Poiché le chiusure sono figlie di una precisa politica sanitaria di prevenzione sfugge il motivo per cui la circolazione del virus cambierebbe in base a cosa va in scena su un palco davanti a un pubblico