Tra qualche mese l’Afghanistan sparirà dalle cronache quotidiane, perché i governi occidentali troveranno la formula meno indigesta per dire che dovremmo dialogare con i talebani
L'Occidente insiste nel suo approccio paternalistico e fallimentare da esportatori di democrazia, nonostante il disastro sia sotto gli occhi di tutti
Sorge il dubbio atroce che si stia perpetrando una riforma sostanziale della Costituzione, per di più attraverso una legge ordinaria. Il popolo sovrano è stato sufficientemente, correttamente, onestamente informato di tutto ciò?
«Nella persecuzione degli ebrei ci fu una spietata collaborazione con il Terzo Reich che durò per i venti mesi dell’occupazione» sottolinea lo storico Carlo Greppi e aggiunge: «Ma già dalle leggi razziali l’Italia li discriminava con convinzione, senza alcuna pressione nazista»
Soccorrere i naufraghi, indicare la strada ai viandanti, dare ospitalità agli stranieri erano obblighi di umanità per gli antichi. Barbaro era chi negava hospitium. A partire dal primo libro dell’Eneide, il filologo Maurizio Bettini lo racconta nel saggio Homo sum
Come salvare la popolazione afghana in pericolo? Lo suggeriscono i giuristi dell'Asgi: piano di evacuazione, ingresso in Europa anche senza visto, procedure rapide per il riconoscimento dell'asilo. Questa è politica, non retorica o propaganda
Per ridurre la durata dei procedimenti la "riforma Cartabia" conferma l'accanimento contro la prescrizione, uno degli istituti che garantiscono i cittadini dall’uso della forza da parte dello Stato. Si potrebbe invece ricorrere, per es., al potenziamento dei riti alternativi e delle depenalizzazioni
«La situazione è davvero terribile, dovunque ci sono uomini armati con lunghe barbe e lunghi capelli sporchi, uomini che non hanno un briciolo di umanità. Siamo tutti preoccupati per la sicurezza e per il futuro:...
Il neocolonialismo della Nato che miseramente fallisce in Afghanistan è un argomento che non si può toccare. Ancora ci si convince che serva la guerra per fare smettere le guerre
Ora che il disastro è compiuto quali scenari geopolitici si aprono? E quali prospettive per le donne, le bambine, l'intera popolazione civile, gli operatori di organizzazioni umanitarie i traduttori, mediatori culturali e i loro familiari rimasti a migliaia senza protezione?