In questo Paese ci si ostina a dire alle donne "denunciate" e poi si raccolgono i cocci di un sistema che le rivittimizza senza pietà
La legge sull’interruzione volontaria di gravidanza compie 44 anni. Ma troppo spesso rimane sulla carta. Nel libro "Mai dati" Chiara Lalli e Sonia Montegiove smontano punto per punto le verità parziali riportate nelle relazioni ministeriali, fornendo una serie di informazioni essenziali per la tutela dei diritti di chi decide di abortire
Sono almeno 600 i morti della guerra che non interessa a nessuno e che fatica a fare notizia. Del resto i morti di questa guerra non entrano negli zoom dei cronisti di guerra, stanno sott'acqua...
Occorre che giustizia civile e penale si parlino, che gli episodi di violenza domestica non siano trascurati. E bisogna intervenire in fretta
Sono 31 (24 ospedali e 7 consultori) le strutture sanitarie in Italia con il 100% di obiettori di coscienza per medici ginecologi, anestesisti, infermieri o Oss. Quasi 50 quelli con una percentuale superiore al 90%...
Il 13 aprile un tribunale di San Pietroburgo ha ordinato la detenzione preventiva, almeno fino all'1 giugno, di Aleksandra Skochilenko, attivista del movimento Resistenza femminista contro la guerra. Skochilenko, arrestata l’11 aprile, è accusata del nuovo...
Accogliendo il ricorso di Laura Massaro, la Corte di Cassazione ha stabilito di fatto l’inesistenza della alienazione parentale, un costrutto ascientifico che da almeno un decennio inquina le aule degli uffici giudiziari
L'avevano ripetuto in molti che fidarsi dei Talebani mentre promettevano un Afghanistan "moderno" nei diritti sarebbe stato un errore enorme. Noi abbiamo fatto perfino di peggio, ce ne siamo proprio dimenticati. E infatti ieri i talebani...
Il crescente isolamento degli intellettuali e delle nuove generazioni. Le sanzioni che ricadono sul ceto medio, quello più contrario alla guerra, mentre gli oligarchi si tengono soldi e potere. Il racconto della regista russa: «Ci salverà la bellezza. Ovvero l’arte e la cultura»
Arrivano al confine ungherese da sole o con i loro bambini, qualche bagaglio e l’apprensione scavata sul volto per i compagni chiamati al fronte. Molte sono contrarie alla guerra: «Morire, combattere… qual è la differenza?». Ecco le voci delle profughe ucraine in questo reportage di Michele Bollino da Záhony (PL)