Dopo le dimissioni dell'ex premier Serzh Sargsyan, il leader dell'opposizione Pashinian è stato acclamato liberatore della nuova Armenia
Sono due i reporter morti dopo essere stati colpiti dai militari durante la Grande marcia del ritorno. Il 25 aprile è morto Ahmad Abu Hussein , era già accaduto il 7 aprile a Yasser Murtaja. Reporters sans frontières chiede che venga aperta un'inchiesta
Sempre più attivi i militari e i servizi segreti per fermare chi scappa dall'Eritrea e dalla Somalia. Così l'Europa legittima l'abuso della forza nel Paese di al Bashir accusato di crimini contro l'umanità
Per i ceti più poveri, l’idea stessa di acquistare un’abitazione è un miraggio. Per questo motivo il Labour party in Gran Bretagna ha avanzato tre proposte ambiziose
Chi non può pagare i mutui o le bollette deve cedere l'unico bene: la propria abitazione. È la stretta dell'austerity per sottostare al piano di salvataggio di Bruxelles. L'ironia della sorte: le aste giudiziarie online inizieranno il primo maggio
Un caso giudiziario che ha sconvolto il Paese, da quando, il 22 aprile 1993 vene accoltellato un ragazzo di 18 anni. Venticinque anni dopo si ricorda quella vicenda ma il fratello lancia un nuovo allarme
Il regista Frederick Wiseman ha girato un documentario nella gigantesca rete pubblica libraria americana. «È la più democratica delle istituzioni ed un antidoto alle disuguaglianze. Rappresenta tutto ciò che il presidente odia»
Fautore della guerra allo Yemen e sostenitore di Jaysh al-Islam in Siria, il principe saudita bin Salman è stato protagonista di un tour tra Parigi, Londra e New York. I diritti umani spariscono, quando in ballo ci sono contratti miliardari, e soprattutto la fedeltà nella sfida contro Teheran
Lo scontro tra i due blocchi contrapposti Est-Ovest per mezzo secolo ha lasciato il posto a uno scenario instabile. Ma la logica delle “zone d’influenza” è la stessa e i primi a pagare sono sempre i civili
Dai messaggi online della popolazione, emerge la drammatica spaccatura del Paese. Da un lato, i lealisti gridano all’«invasione», dall’altro chi si oppone ad Assad si chiede perché tanto clamore per un attacco annunciato, dopo anni di bombardamenti passati sotto silenzio