A Bologna è nato un progetto di tipo mutualistico con un’alleanza che va dal mondo del volontariato alle cooperative, passando per l’associazionismo, i commercianti e i centri sociali
Braccianti, movimenti, associazioni e cittadini di sinistra chiedono da tempo la revisione della Bossi-Fini, lo stralcio del decreto Minniti-Orlando e dei decreti Salvini. E una vera sanatoria per tutti i sans papier
La regolarizzazione di braccianti e colf stranieri, prima che un’esigenza economica, è una questione di civiltà
Sulla sanatoria per i braccianti stranieri si sta consumando un dibattito assurdo: i "difensori della patria" non vogliono la regolarizzazione, ma allo stesso tempo non si trovano italiani disposti a lavorare in agricoltura
Seguendo la sola logica inumana del mercato, e non per una questione di civiltà, il governo apre a una sanatoria ad hoc: per lo stretto numero necessario e a tempo. Servono in fretta 300mila persone da mandare nei campi per evitare che si brucino i profitti dell’industria agroalimentare
La vita lavorativa aumenta e con essa le forme di sfruttamento e di precariato. Per non dire della disoccupazione. Per questo la diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario è un tema decisivo
Lo sviluppo tecnologico permette di delegare alle macchine la parte più meccanica del lavoro, dice il sociologo Domenico De Masi. Lavorare meno ore al giorno e lavorare tutti, è prioritario. Ma anche redistribuire ricchezza, potere e sapere
Undici operai in pausa pranzo seduti su una trave sospesa a 250 metri d’altezza. Era il 1932 quando quella celebre foto apparve sul supplemento domenicale del New York Herald Tribune, diventando un’immagine simbolo della Grande...
«La riforma del Titolo V voluta dal centrosinistra fu un errore al quale oggi va posto rimedio», dice l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano e aggiunge: «Spero che i vincoli di Maastricht non siano sospesi ma superati e riscritti per l’Europa. Il liberismo è finito, non solo in Italia»
Negli ultimi anni il tema del caporalato e delle forme di grave sfruttamento lavorativo ha ricevuto una maggiore attenzione, che però oggi, di fronte all’emergenza coronavirus, rischia di evaporare