La rinuncia a qualsiasi politica industriale negli anni ha portato l’Italia a perdere il 25 per cento della capacità produttiva. Qui si è “innestata” la crisi per la pandemia. Così oggi sono 150 le vertenze sul tavolo del governo. E 135mila persone rischiano di perdere il lavoro in pochi mesi
La pandemia ha parlato chiaro. La ricetta liberista ha fallito e ora in Italia ci ritroviamo con 500mila disoccupati in più e altri 380mila posti a rischio entro la fine dell’anno. Quindi, facciamola finita con Maastricht e apriamo a un nuovo protagonismo degli Stati in economia
«Non è una questione di giovanilismo. C’è in Italia una crisi generazionale gravissima, che si manifesta in alta dispersione scolastica, scarsissima partecipazione universitaria, salari di entrata bassissimi, quando non azzerati (il famoso lavoro gratis), elevatissima presenza del precariato» osserva l’ex ministro
Parlare di perdita di posti di lavoro, disoccupazione e precariato a fine luglio, invece che di mare e vacanze, è uno degli effetti collaterali della pandemia e della crisi che si è innestata su quella...
Dopo l’accordo sul Recovery fund l’Italia ha 36 miliardi in più, e 380 in totale, per favorire la ripresa e affrontare l’autunno quando diminuiranno i sostegni a lavoratori e famiglie. Ma senza un progetto “keynesiano” di investimenti, nazionale ed europeo, capace di collegare protezione e rilancio, si fa dura
La pandemia non ha arrestato la lunga scia di incidenti sul lavoro. Nel 2020 muoiono in media tre persone al giorno e sono oltre 1.300 gli infortuni quotidiani. A questo si aggiungono quasi 50mila infezioni da Covid-19 contratte sui luoghi di lavoro
«Dopo un mese d’inferno in reparto Covid e un mese di quarantena con polmonite da Covid, mi trovo a piangere lacrime di rabbia», ci scrive un'infermiera in una lettera-denuncia
Dalle rinnovabili all’economia circolare, alla riqualificazione energetica dei processi industriali e delle abitazioni, alla mobilità, all’agricoltura, il saldo occupazionale atteso dalle politiche del Green deal è positivo. Sia in Italia che nell’intera Ue. Ma bisogna investire
Le guide turistiche chiedono di poter tornare a lavorare in tutti i luoghi pubblici della cultura. Sono fra i professionisti più colpiti dalla pandemia e dalla crisi del settore. Con un ombrello in mano e nell’altra la foto di un’opera d’arte sono scesi in piazza a Roma, a Venezia e a Napoli
Cantanti, musicisti, tecnici, proprietari di live club hanno unito le forze per difendere e migliorare il settore della musica leggera e indipendente. E in un documento avanzano precise proposte ai partiti e al governo per sostenere professionisti rimasti senza tutele