Agricoltura, semi, contadini che resistono e altro ancora. Un assaggio di Left in edicola da sabato
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Il testo della Cirinnà parla di utero in affitto? falso. La maternità surrogata è già vietata dalla legge 40. Ma in molti Paesi non permessa e regolamentata. A cominciare dall'Inghilterra
Con il decreto Sblocca Italia che espone il Paese a nuove colate di cemento, con la riforma Franceschini che limita fortemente il ruolo delle soprintendenze e ora con la riforma della pubblica amministrazione, al voto in Senato, che svaluta del tutto le competenze di chi lavora nelle soprintendenze togliendo loro autonomia decisionale.
C'è una bella lettera che la Casa Bianca sta girando alle sue mailing list, è quella di Jim Obergefell, la persona che con suo marito, morto 20 mesi fa, ha portato il caso sul matrimonio...
Ci auguriamo allo stesso tempo che chi ha voluto la legge 40 possa imparare a chiedere scusa alle persone che per undici anni non hanno potuto avere un figlio in Italia e scelta giusta sarebbe che chi ha voluto la legge 40 rimetta il suo mandato parlamentare perché il cattivo legislatore che emana norme contro i diritti delle persone dovrebbe ritornare a casa.
Venerdì 22 maggio, per l'Irlanda è un giorno storico, i cittadini andranno al voto per decidere se sarà legge oppure no, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E' un giorno molto importante poichè fino al 1993 l'omosessualità in Irlanda era reato.
La Corte costituzionale ancora non ha deciso se il divieto di accesso alla fecondazione assistita alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche, previsto dalla legge 40 del 2004, sia incostituzionale. È un ritardo legittimo, ma che lascia nell’ansia migliaia di coppie desiderose di avere un bambino non affetto dalla patologia genetica che potrebbero trasmettergli.
Come possiamo intervenire affinché la coscienza politica si adegui alla coscienza civile e scientifica di migliaia di persone e ricercatori? Ne discuteremo al convegno “2004 - 2015/Legge 40/04 “Staminali e fecondazione assistita: evoluzione giurisprudenziale dei diritti della persona”.
Prima di parlare delle riforme, certamente indispensabili ma che rischiano di diventare controriforme, è bene partire dalla legalità, dal diritto, dai principi inviolabili della persona umana e dalla necessità di non lasciarli solo sulla carta, ma di creare le condizioni per la loro realizzazione.
L’auspicio, all’inizio di un nuovo settennato, è che il nuovo Presidente abbia sempre presente che i cittadini sono tutti uguali, al di là dalla concezione del mondo che coltivano, e che gli spazi istituzionali sono di tutti.