Siamo stati tra i giovani di piazza Tahrir che dal 2019 resistono alla repressione senza retrocedere di un millimetro e rivendicando un’idea di vero cambiamento sociale. Abbiamo visitato i “loro” luoghi in cui si fa musica, arte e sport, sfidando le restrizioni del governo. Ecco cosa ci hanno raccontato
Sono sempre più in Italia i progetti di formazione di personale, specialistico e non, al lavoro con i migranti e all’uso della mediazione linguistico culturale, oltreché all’integrazione di tale strumento nelle Asl. Ne parliamo con la psichiatra e psicoterapeuta Rossella Carnevali del Centro Samifo della Asl Roma 1
Casa, documenti, contratto: per i braccianti che lavorano nelle campagne italiane spesso non sono solo diritti, ma questioni di vita o di morte. La pars construens della legge anti caporalato dovrebbe occuparsi anche di questi aspetti. Ma ancora giace inattuata
Dopo un anno di dura pandemia occorrono interventi concreti per affrontare gli effetti psicologici sulle persone. A partire da investimenti in prevenzione e cura nelle strutture pubbliche. Ma nel Pnrr non ce n'è traccia
«È basilare avere un’idea teorica su base scientifica che imposti culturalmente la prassi per fare prevenzione sugli adolescenti» dice la psichiatra e psicoterapeuta Francesca Fagioli. Ma in Italia il 90% delle risorse sono assorbite dall’assistenza ai malati cronici
La reazione scomposta e condita di falsità della Conferenza episcopale contro il ddl Zan fa da riferimento per l’azione di contrasto delle destre. E sono ormai 25 anni che la Chiesa ostacola ogni tentativo di far passare leggi come quella in discussione al Senato
Se vogliamo bloccare sul nascere nuovi focolai di Covid e contenere l’impatto delle varianti del virus, sarebbe indispensabile puntare tutto su test e tracking. Ma il governo italiano pare essersene dimenticato. Altrove in Europa, invece, le cose vanno diversamente
Negazionismo e silenzio sul genocidio del 1995. Nemmeno la condanna definitiva all’ergastolo di Ratko Mladic ha scalfito la perversa logica nazionalista di personaggi come il leader serbo-bosniaco Dodik che lo difende. La testimonianza di alcuni attivisti interetnici
Voleva diventare medico, Ana, la figlia del boia di Srebrenica. Si uccise con la pistola di suo padre. «Lo stesso uomo che ha sterminato gran parte della mia famiglia ha ucciso con altro veleno la sua stessa figlia» racconta il regista Ado Hasanovich
In occasione dei novant’anni dalla nascita, esce una raccolta di scritti dell’antropologa scomparsa nel 2017. È un testo che permette di approfondire l’originalità della sua ricerca sull’Ottocento, il secolo in cui si manifestò lo scontro tra culture alte e basse, tra ragione e meraviglioso. Un approccio antropologico alla storia che oggi andrebbe ripreso