Il fatto che ci siano più vaccini in arrivo è importante per tante ragioni. Non ultima perché ogni antidoto potrebbe essere più efficace in un certo gruppo di popolazione: anziani, bambini, immunodepressi, etc. Ma non c’è ancora la garanzia che sia distribuito a tutti
Ne abbiamo sentite di tutte. E non solo da adepti della setta complottista QAnon che straparlano di dittatura sanitaria perché il Covid, a loro dire, non esiste. Non solo da esponenti della gerarchia ecclesiastica che...
Ottimista ma prudente. Così il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano nel raccontare a Left cosa lo convince e cosa no riguardo i farmaci e i vaccini di cui si sente tanto parlare in questi giorni.
Fin dall’inizio della pandemia in cima all’agenda della leadership cinese c'è stata la produzione di un antidoto sicuro ed efficace contro il Covid-19. Il cui sviluppo - ora a un passo dal risultato finale - è andato di pari passo con i meccanismi di prevenzione e controllo per contenere i contagi
È uno dei temi cruciali del momento, se ne parla molto ma in modo frammentato. Perché sia davvero al centro della riflessione pubblica, dalle scuole alla politica, occorre far comprendere che la tecnologia è un prodotto umano che può essere plasmabile, scrive il docente universitario, tra i curatori della Biennale Tecnologia che si svolge online fino al 15 novembre
«Oggi più che mai l’università è organo costituzionale», sottolinea il professor Federico Masini de "La Sapienza" di Roma e candidato Rettore. «Dobbiamo garantire il diritto allo studio e far crescere un’accademia libera e aperta, con una visione che guarda al 2030. Le risorse da sole non bastano, vanno investite in modo intelligente»
Ridurre i contagi evitando un lockdown duro sarebbe l’ideale. Ma come fare? Lo abbiamo chiesto al fisico Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei: «I numeri sono fuori controllo, non si può agire alla cieca: con un database nazionale si potrebbe fare un tracciamento più preciso dei contatti»
Il biotecnologo Valerio Azzimato: Il vaccino è essenziale ma nei primi mesi non sarà la panacea
Federico Tulli -
Entro poche settimane sarà annunciata negli Usa l'approvazione del primo vaccino anti-Covid19, salvo imprevisti "dell'ultimora". Numerosi indizi dicono che sarà quello prodotto da Pfizer. In dirittura d'arrivo anche il CansinoBio cinese. Ne parliamo con il biotecnologo del Karolinska Institutet di Stoccolma Valerio Azzimato
Salvo imprevisti, dopo le elezioni presidenziali Usa arriverà dalla Fda la prima approvazione di un vaccino per il Covid-19 (BioNTech-Pfizer). Grandi passi in avanti anche della Cina: CanSino-Bio è in fase di pre-approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco
Contagi, tasso di positività, terapie intensive. Leggere i numeri è un esercizio utile per rendersi conto del punto in cui siamo