Tutti i sondaggi dicono che i cittadini sono stufi di pagare prestazioni scadenti a caro prezzo. Il leader labour alla carica con la sua proposta di nazionalizzare i servizi dati in concessione durante gli anni della furia neoliberista. E trova uno sponsor inatteso: l’Economist
Condono per i debitori fino a 100mila euro, flat tax, revisione della Fornero con il passaggio per molti allo svantaggioso regime contributivo. E poi specchietti per le allodole, come il taglio delle pensioni d’oro. Mentre non si agisce sui redditi più elevati. Ecco cosa ci aspetta nel Def
Sotto il ponte di Genova è crollato il sistema delle privatizzazioni sostenuto con pervicacia anche dal centrosinistra. Ma i servizi pubblici non gestiti dallo Stato perdono di senso perché conta solo la redditività a scapito dei diritti
Cosa significa l'uscita dal commissariamento: povertà al 22%, il rapporto debito pubblico/Pil al 180% e in arrivo un ulteriore calo delle pensioni dal 2019. E nei sondaggi vola il centrodestra
Che fine ha fatto il “movimento dei movimenti”? Nei sondaggi tra il 2000 e il 2005 il 60-70% degli italiani pensava che le ragioni degli altermondialisti contro la globalizzazione neoliberista fossero fondate. Durò fino alla crisi del 2008, anche questa globale. Ma l’attivismo non si è fermato, ha cambiato forma
Vivono al Sud, hanno molti figli e sono sempre più spesso anziani. Sono le vittime della povertà assoluta radiografata dall’Istat. Dice la sociologa Chiara Saraceno: «La ripresa del 2017 non ha riguardato chi era in condizioni peggiori, ed ha sostenuto chi era già fuori dalla povertà o stava molto bene». Ampliando le disuguaglianze
Nell'inesistente opposizione all'interno del Parlamento verso il governo Conte (con il partito democratico che ancora ci deve degnare di un'analisi della sconfitta delle ultime elezioni amministrative, fate pure con calma, e con la sinistra concentrata...
La Commissione europea ha accettato senza problemi il piano a medio termine 2019-2022 elaborato dal governo di Tsipras ed approvato in Parlamento il 14 giugno. Dal 2015, è il primo piano di sviluppo elaborato in maniera quasi del tutto indipendente
«Kirchensteuer», è così che viene chiamata in Germania la tassa sulle religioni. Una tassa odiosa per il cui recupero la legislazione tedesca prevede un meccanismo estremamente efficiente nell’attivare una procedura di infrazione qualora ci si...
Il fiume di denaro dei contribuenti verso la Cei ha dato vita «a un rafforzamento economico senza precedenti della Chiesa italiana» scrive la Corte dei conti. Il tutto è favorito da un meccanismo fondato sull’inganno che tra i vari beneficiari la favorisce spudoratamente