Prosegue il dibattito lanciato da Left. Nasce “Come stai?” un progetto dell’Unione degli universitari e Rete degli studenti medi per realizzare un modello unificato di sportello per l’assistenza psicologica pubblica nelle scuole e negli atenei
Il disastro era evitabile, sostiene il medico e attivista Vittorio Agnoletto in questo testo tratto dal nuovo numero del bimestrale di politica e cultura “Su la testa”
Il rapporto tra istruzione e formazione e lavoro va rimodulato completamente, puntando sulla centralità della scuola
Nella legge di bilancio sono stati stanziati 38 milioni per la cura delle patologie mentali di bambini e adolescenti e per l’accesso delle fasce più deboli a questo tipo di servizi, sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, e aggiunge: «Dobbiamo fare di più, ma credo che questi siano segnali importanti, tutt’altro che scontati fino a pochi mesi fa»
L’idea del voucher per la psicoterapia, sebbene risponda a esigenze reali, rappresenta un’inefficace risposta. E favorisce processi di privatizzazione. Devono essere in primis le strutture pubbliche a garantire il diritto universale alla salute mentale
Ermes, operatore socio sanitario di Bologna, ha fatto la terza dose. Ma, ad un mese e mezzo dall'inoculazione, ancora non ha ricevuto il green pass. E la Regione non fornisce risposte
Il Covid, un certificato di guarigione arrivato due giorni dopo il tampone negativo, il solo Green pass valido 72 ore e il lavoro che salta. La pandemia burocratica ha delle chiare responsabilità
Nell’immediato il voucher appare una soluzione vincente. Ma si fonda su una logica di mercato e a una più attenta riflessione rischia di ridurre il ruolo fondamentale del Ssn che rappresenta la migliore assicurazione a tutela di tutti i cittadini. Anche per la salute mentale
Centrodestra e Italia viva bocciano l'emendamento che avrebbe permesso di effettuare molecolari e antigenici nelle parafarmacie, aumentando la capacità diagnostica del 20%. Una scelta che tutela gli interessi di pochi
L’unico reale problema è che nella scuola ci si ritrova a inseguire il virus perché si è deciso di non prevenire. In 2 anni non è stato fatto nulla. Questa è la domanda che esigeva una risposta ieri in conferenza stampa di Draghi