Dietro a tanti successi della nascente industria cinematografica oltre alle attrici, c'erano scrittrici e sceneggiatrici a cui fino al 9 ottobre il festival di Pordenone rende omaggio. Parla il direttore Jay Weissberg: «Il pubblico le amava»
Creano cortometraggi per denunciare l’oppressione, per esprimere una propria visione e uscire dalla segregazione. Giovani film-maker palestinesi crescono e Nazra short film festival lavora per offrire loro una ribalta internazionale
Da oltre un anno il mondo dei lavoratori dello spettacolo riceve dal governo risposte inadeguate. Quasi come se oltre 300mila persone non esistessero. Ma questo le ha spinte a organizzarsi e a elaborare una riforma che definisce nuove tutele e strumenti per rilanciare il settore
«Dallo smantellamento dello Stato sociale fino agli accordi con la Libia di Minniti e alle morti nel Mediterraneo, quante responsabilità...», osserva il regista. E sul rapporto tra Pci e cinema: «Magari avessimo oggi partiti dove si discute di arte e di cultura come allora»
«Raccontare la storia di questa donna per me ha un valore politico molto profondo», dice la regista di “Miss Marx”. Perché la figlia più giovane di Karl Marx è «moderna, emancipata, vicina a noi, ma anche fragile dal punto di vista emotivo»
Alla Mostra internazionale di Venezia il premio andato a Pierfrancesco Favino è intitolato a Giuseppe Volpi. Perché non si sceglie un nome diverso? Quel Volpi, uomo del regime fascista, fu conte di Misurata e diretto superiore di Rodolfo Graziani responsabile di crimini in Cirenaica
«Ho difficoltà a distinguere il cinema civile dal cinema tout court. Ogni volta che filmiamo qualcosa dichiariamo chi siamo», dice la film-maker, che a Left presenta la sua arte. Fatta di incontri, capacità di ascoltare e raccontare sfidando i limiti del linguaggio
Il nuovo film di Gianni Amelio racconta un Bettino Craxi solo e malato nel buon retiro in Tunisia. Lasciando sullo sfondo un’altra storia: quella del socialismo che ha abbracciato i poteri finanziari e speculativi abbandonando il proprio popolo
Compie cinquant'anni il film di Sam Peckinpah, ultima frontiera del western. E simbolo della violenza di un mondo alla deriva
Un film sul delicato rapporto di una figlia con la madre nel segno di una libertà di pensiero che supera le barriere ideologiche e religiose. La regista è stata premiata al festival DocuDonna di Massa Marittima