«La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in alcuni paesi della Calabria, Riace in testa». Lo ha detto Wim Wenders davanti ai Nobel per la pace parlando...
Il Paese rigenerato, possibilità di lavoro per riacesi e immigrati, sviluppo sostenibile e turismo solidale. Il modello creato da Mimmo Lucano con la partecipazione di tutti gli abitanti mostra che una positiva convivenza è possibile. È inaccettabile che lui venga attaccato e ostracizzato
Comunque non preoccupiamoci, davvero pensate che gli elettori saranno così distratti da non accorgersi della differenza tra un 2,4 e un 2,04? No, dai. Per favore. No.
Proviamo a uscire per un attimo dal gioco xenofoboadolescenziale del ministro dell'inferno: se la tracimazione dello sfogo, della rabbia, della cattiveria e della predisposizione alla vendetta fossero gli effetti della disperazione? Attenzione, per carità, qui...
«Un fatto importante non solo per me e per chi ha subito l'aggressione il 21 settembre ma per tutte le antifasciste e gli antifascisti di questo Paese» commenta l'eurodeputata Eleonora Forenza. L'imboscata barese è tra le ultime di una lunga scia che parte almeno dal 2011 ma alcune questure potrebbero aver omesso il legame con Cpi derubricando i fatti a banali aggressioni.
Settanta anni fa la Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo veniva adottata dall'Onu. Basta rileggere alcuni suoi passi, per rendersi conto di quanto sia calpestata dall'attuale governo
Nel 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani parte la campagna nazionale del tavolo Saltamuri, la rete di associazioni che si è formata dopo gli episodi xenofobi di Lodi e Monfalcone
Dichiarazione universale dei diritti umani, 70 anni passati invano. In virtù di una legge che dovrebbe far sentire le nostre città più sicure, si rende impossibile alle ragazze che arrivano dalla Nigeria sfuggire alla tratta di esseri umani, e i luoghi della miseria vengono riempiti di persone in condizioni di totale insicurezza e vulnerabilità
È ossessione per le vittime. Semplicemente. Senza troppi giri di parole si tratta di una stortura che non riusciamo a scrollarci di dosso e che riaffiora in continuazione, talvolta con ferocia, talvolta come putrido maschilismo...
L’ayatollah parlava la stessa lingua del popolo, ne comprendeva le paure e i bisogni. Ne approfittò per imporre un regime teocratico scippando il futuro ai giovani rivoluzionari. Lo studioso Antonello Sacchetti rilegge quel periodo in un nuovo libro che è stato presentato a Più libri più liberi